Come prendersi cura dei gioielli Chrysalya

Come prendersi cura dei gioielli Chrysalya

Ogni gioiello Chrysalya è realizzato con amore, cura e attenzione per l’ambiente. 
Nasce da una trasformazione consapevole, e proprio per questo merita la stessa cura da parte tua. 

In questo articolo ti spiego come conservare al meglio i tuoi gioielli, soprattutto se sono trattati in PVD oro o argento, come quelli del mio brand. 

Il trattamento in PVD (Physical Vapor Deposition) rende la superficie più resistente e brillante nel tempo rispetto alla classica placcatura, oltre a essere una scelta più ecologica. 
Ma, come ogni cosa preziosa, anche loro hanno bisogno di piccoli gesti quotidiani per durare a lungo. 

 I consigli per far durare i tuoi gioielli 

Toglili durante lo sport  

L’attività fisica può mettere a rischio i tuoi gioielli. 
Il sudore e gli urti possono rovinarli o graffiarli. 
Toglili prima di allenarti: è un gesto semplice ma efficace.  

Prima il profumo, poi i gioielli  

Profumi, creme e spray possono opacizzare la superficie dei metalli. 
Applica il profumo, aspetta qualche minuto, poi indossa i tuoi gioielli: resteranno lucenti più a lungo.  

Riponili con cura  

Quando non li indossi, conserva i tuoi gioielli in un sacchetto, una scatola chiusa o un portagioie. 

Al mare? Sì, ma con attenzione  

Salsedine, sabbia e cloro possono col tempo opacizzare o danneggiare la superficie dei gioielli. 
Puoi indossarli anche in vacanza, ma senza esagerare: evita lunghe esposizioni in acqua e ricordati sempre di asciugarli bene e pulirli delicatamente dopo ogni giornata al mare o in piscina. 

La bellezza va custodita 

Ogni creazione Chrysalya racconta una storia di rinascita: 
una posata dimenticata che diventa un gioiello unico e sostenibile. 
Prendersene cura è un gesto d’amore, verso ciò che indossi e verso ciò che rappresenta. 

Con semplici attenzioni quotidiane, i tuoi gioielli resteranno splendenti, resistenti e pieni di significato. 
Perché la bellezza che nasce dal rispetto merita di durare nel tempo. 

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